La conservazione autologa del sangue cordonale, indipendentemente dall’esistenza di condizioni patologiche in atto o potenziali, è l’”assicurazione biologica” del neonato.

Purtroppo i tumori in età pediatrica, pur essendo rari, sono in aumento: ogni anno si registrano 120-140 nuovi casi per milione di bambini con meno di 15 anni: in Italia si ammalano di tumore circa 1.500 bambini e il 50% circa delle neoplasie in età pediatrica è rappresentato da neoplasie ematologiche (la più frequente delle quali è la leucemia), seguite dai tumori del sistema nervoso centrale (20%) e dai linfomi (15.8%).

Grazie al miglioramento delle terapie (chemio e radioterapia), in particolare nei confronti delle neoplasie ematologiche, la sopravvivenza in età pediatrica è molto migliorata; la percentuale di guarigione per questi pazienti si attesta tra il 70% e l’80%. 
Circa il 20% dei pazienti, tuttavia, ha come unica possibilità di guarigione il trapianto di cellule staminali emopoietiche.

Il primo trapianto di staminali emopoietiche ottenute da sangue cordonale venne effettuato nel 1988 in Francia per curare un bambino affetto da Anemia di Fanconi, per il quale sono state utilizzate le cellule staminali raccolte dal cordone della sorellina HLA identica. Dal 1988 al 2008 in Italia sono stati eseguiti in totale circa 800 trapianti con cellule cordonali. Nel mondo oltre 20.000.

Ogni anno nel mondo oltre 13000 persone ricevono un trapianto di cellule staminali emopoietiche: 1/5 è trattato con sangue di cordone ombelicale. Infatti, il sangue cordonale raccolto subito dopo il parto contiene cellule staminali con relativa immaturità immunologica, il cui utilizzo spesso permette di superare le tradizionali barriere di compatibilità, consentendo di effettuare il trapianto anche tra soggetti non perfettamente compatibili, come invece è necessario per le staminali emopoietiche da adulto. Più del 60% di questi trapianti è autologo e più del 50% dei trapianti allogenici sono effettuati con cellule di origine intrafamiliare.

La medicina fa progressi ogni giorno, in particolar modo nell’ambito delle cellule staminali, che registra un’attenzione altissima grazie alle infinite possibilità di applicazione. I trapianti sono in crescita ed è di pochi mesi fa la notizia della prima guarigione in seguito a un trapianto di cellule conservate alla nascita.

La prima guarigione. Nel 2004 è avvenuto il primo trapianto di cellule staminali prelevate alla nascita dal cordone ombelicale per la cura della leucemia: protagonista una bimba tedesca a cui era stata diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta. A distanza di 6 anni i medici che hanno sperimentato la cura pioneristica parlano di completa guarigione.

2005, Osnabrück. Un bimbo, affetto da anemia aplastica, una malattia rara, che determina una disfunzione della produzione nel midollo osseo. è stato sottoposto ad infusione del sangue cordonale raccolto dal fratellino, nato pochi mesi prima. Il sangue del cordone ombelicale è stato ben tollerato dal bambino e dopo poco tempo i suoi valori ematici hanno raggiunto livelli accettabili. Ora può fare praticamente quasi tutto ciò che fanno tutti gli altri bambini della sua età.

2009, Germania. Una bimba a cui è stato diagnosticato il diabete di tipo 1 è stata sottoposta ad infusione del suo sangue del cordone ombelicale come possibile trattamento. Dopo il trapianto ha esibito un miglioramento del compenso glicometabolico.

Il primo trapianto in Italia. Il 21 maggio 2013 negli Stati uniti è stato effettuato su una bimba italiana di 3 anni e mezzo affetta da paralisi cerebrale il primo trapianto di cellule staminali dal proprio cordone ombelicale, conservato alla nascita. Il trapianto, con infusione di staminali nella piccola, è andato bene e secondo i medici ci sono buone speranze di miglioramento.

Il trapianto di cellule staminali emopoietiche rappresenta dunque una terapia salvavita consolidata e di grande successo per la cura di numerose e gravi malattie del sangue e non solo.